Musei


Una Diocesi, tre Sedi, tre Musei

La storia della Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato è particolarmente complessa e articolata: caratterizzata da significative variazioni territoriali e di nomenclatura, segnata dall’incontro di popoli e culture diverse. Il percorso storico e pastorale ha portato infine ad una sostanziale unità in cui però, e il nome attuale della Diocesi lo dichiara, si è sempre voluto porre l’attenzione sulla varietà e sulle diverse identità che l’hanno caratterizzata.

Tradizionalmente, infatti, la Diocesi spezzina si può dividere in tre grandi territori, ciascuno con le proprie caratteristiche storico-artistiche e sociali: la Val di Magra (Sarzana), la Val di Vara e la Riviera (Brugnato) e il Golfo dei Poeti (La Spezia). Questo si rispecchia anche nell’ultima riforma territoriale della Diocesi, approvata con Decreto Vescovile il 29 maggio 2024 (vedi infografica).

L’esito di questa unione “sui generis” è quindi l’esistenza non di un solo Museo Diocesano ma di una vera rete museale costituita da tre diverse sezioni che rappresentano un percorso assai articolato sul territorio, rispettoso delle complesse caratteristiche locali e delle diversificate tradizioni devozionali.


La storia della Diocesi

Le origini: da Luni a Sarzana

La storia della Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato è molto lunga e complessa. Tutto ha avuto origine nei primi secoli del Cristianesimo, quando la città romana di Luni divenne il centro propulsore da cui partì la prima azione di evangelizzazione di una vasta porzione di territorio circostante. Con il passare del tempo si andò formando una Diocesi che comprendeva l’area che oggi identifichiamo con la Lunigiana Storica, comprendente le attuali province della Spezia e di Massa Carrara, buona parte della Garfagnana e dell’alta Versilia (entrambe appartenenti oggi alla provincia di Lucca) e alcune località della valle del Taro (oggi in provincia di Parma). Tracce dirette dell’organizzazione ecclesiastica territoriale si incontrano già alla fine del V secolo quando il vescovo Felice, partecipando ai Concili Romani del 465 e del 466, indetti da papa Ilario, si sottoscrive come Vescovo di Luni.

Nei secoli successivi la presenza vescovile si consolidò notevolmente; al contrario, la città di Luni andò incontro ad un progressivo declino. Nel 1187 il pontefice Gregorio VIII autorizzò la traslazione della sede episcopale da Luni a Sarzana, ma fu solo con la bolla di Innocenzo III del 25 marzo 1204 che si poté portare a compimento l’operazione. La residenza del vescovo rimase tuttavia estremamente mobile e solo intorno alla metà del XV secolo si optò per una sede stabile e definitiva.

Nel 1465, infatti, si completò definitivamente la traslazione della sede diocesana: il pontefice Paolo II mutò la denominazione della diocesi che assunse il titolo di Luni-Sarzana. Il vescovo di allora, Antonio Maria Parentucelli (1469-1485), cugino del Papa Niccolò V, portò a compimento il palazzo vescovile nella città di Sarzana, dove si trasferì.

Le trasformazioni territoriali nel tempo

Anche se una prima significativa riduzione del territorio diocesano avviene nel 1161, quando Papa Alessandro III stacca Portovenere e le sue chiese per porle sotto l’Arcidiocesi di Genova, i maggiori cambiamenti a livello territoriale avvengono nella seconda metà del XVIII secolo: nel 1787, infatti, vengono smembrate oltre cento parrocchie nell’Alta Val di Magra. Questo territorio va a costituire in parte la nuova Diocesi di Pontremoli (altre parrocchie vengono acquisite dalla Diocesi di Brugnato).

Nel 1820 l’antica Diocesi di Brugnato, risalente al 1133 e comprendente il territorio della Val di Vara, viene unita a quella di Luni-Sarzana con un unico vescovo residente a Sarzana. Inoltre, nel 1822 viene creata la Diocesi di Massa e vengono quindi cedute più di cento parrocchie alla nuova istituzione.

Dopo queste trasformazioni ottocentesche, la Diocesi resta sostanzialmente invariata. I cambiamenti più significativi del XX secolo sono relativi alla sede vescovile: dopo più di settecento anni, nel 1929 viene istituita la Diocesi della Spezia e la sede episcopale viene trasferita da Sarzana alla Spezia; ciò nonostante, i Capitoli dei canonici delle cattedrali di Sarzana e Brugnato vengono mantenuti. La Diocesi prende il titolo di Luni, ossia La Spezia, Sarzana, Brugnato.

Nel 1959 avviene la definizione dei confini diocesani che ad oggi rispecchiano i limiti territoriali della provincia della Spezia, mentre nel 1975 viene soppresso il titolo di Luni (divenuta sede titolare) e la Diocesi muta nome in La Spezia, Sarzana e Brugnato.

Il 30 settembre 1986 viene stabilita la plena unione delle tre diocesi e la denominazione ufficiale diventa Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato.

Orari del Museo Diocesano di Sarzana

14/12/2024 – 30/03/2025

Venerdì, Sabato e Domenica 15:45 – 19:15

L’ingresso è gratuito ma un’offerta libera è molto gradita.

Visite guidate su prenotazione: 0187 625174 diocesanosarzana@gmail.com

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