Museo Diocesano di Brugnato

Il Museo Diocesano di Brugnato, realizzato grazie ai fondi del Grande Giubileo del 2000 è allestito all’interno del Palazzo Vescovile, residenza dei vescovi dal 1133.  Al pianterreno la Sezione Archeologica mostra i resti dell’antica abbazia benedettina su cui è sorto il complesso ecclesiastico. Ai piani superiori è ospitata la Sezione Diocesana. Nel salone di rappresentanza i ritratti dei vescovi che si sono succeduti alla cattedra brugnatese ci raccontano di nobili famiglie genovesi: Lomellini, Spinola, Fieschi, Paggi, Pallavicino, Sauli e Durazzo che, oltre a restaurare più volte il Palazzo, lo hanno arricchito con suppellettili preziose e dipinti di pregio che oggi costituiscono la collezione museale. I dipinti esposti, la Lactatio di San Bernardo di Gian Lorenzo Bertolotto, la Madonna del Rosario e i Santi Pietro e Domenico di Cesare Corte, la Madonna con bambino e San Giovannino attribuita a Simone Barabino, sono quasi tutti di Scuola Genovese, come anche la pregevole collezione di argenterie liturgiche, che accomunano lo stile di Luigi XV e il rococò nell’originalissimo barocchetto genovese, una libera interpretazione locale che da vita a creazioni di impareggiabile bellezza ed eleganza. All’ultimo piano del Museo sono esposti antichi messali, vesti liturgiche appartenenti alla Chiesa Cattedrale, alcuni dipinti di particolare interesse storico e parte degli arredi che in passato erano conservati al piano nobile dell’edificio, testimonianze della dimensione quotidiana del Palazzo.


Pace

Argentiere romano (Michelangelo Ambrogi?)

secondo quarto del secolo XVIII

Argento sbalzato, cesellato, fuso


La Pace in argento, rappresentante un Ecce Homo sormontato da due amorini, presenta sul lato destro della targa il punzone in campo ovale appartenente al marchio camerale romano – M – sormontato da una croce. La presenza del punzone colloca così l’oggetto in ambito romano, probabilmente riconducibile al marchio del maestro Michelangelo Ambrogi, attivo a Roma nella prima metà del XVIII secolo.


Calice

Bottega ligure

tra il 1592 e il 1610

Argento sbalzato, cesellato


Il calice, che presenta sotto al piede l’iscrizione STEFANVSˑBALIANVSˑEPISCOPVSˑBRUGNATI, riprende modelli di ascendenza tardo-manieristica molto diffusi in ambito ligure ed è stato lasciato in dono alla Cattedrale di Brugnato dal vescovo Stefano Baliano, che occupò la sede episcopale di Brugnato tra il 1592 e il 1610.


Crocifisso

Bottega ligure

sec. XVII

Avorio intagliato


Il crocifisso in avorio intagliato a tutto tondo, presenta l’iconografia Christus patiens, ed appartiene ad una tipica produzione destinata al culto privato. La piccola scultura da tavolo faceva parte del lascito testamentario del nobile genovese Lazzaro Maria Federici alla Confraternita della Madonna dei Sette Dolori, presente fin dal 1680 nella chiesa di Santa Maria di Nazareth di Sestri Levante, borgo passato nel 1519 sotto la giurisdizione della Diocesi di Brugnato.


Lactatio di San Bernardo (partic.)

Gian Lorenzo Bertolotto (1646-1721)

Olio su tela


Il dipinto, proveniente dall’Oratorio della Confraternita di San Bernardo in Brugnato, raffigura il tema della miracolosa aspersione del latte virginale di Maria di cui, secondo l’agiografia cistercense, San Bernardo avrebbe beneficiato a Spira, nel Palatinato, mentre stava contemplando un’immagine di Maria.


Lapide di Piazza

Marmo bianco


L’iscrizione su marmo bianco proveniente dalla Chiesa di Santa Maria Assunta di Piazza a Deiva Marina è un’antica copia (VII – VIII secolo d.C.) dell’Epistola Domini Nostri, noto apocrifo neotestamentario. La Lapide di Piazza è una delle più antiche testimonianze dell’evangelizzazione in Liguria.


Madonna del Rosario e i Santi Pietro e Domenico

Cesare Corte (secc. XVI-XVII)

pala d’altare

olio su tela


La pala proviene dalla Concattedrale di Brugnato, sul retro del dipinto una scritta attesta la pertinenza del dipinto  a una Compagnia del Santissimo Rosario che secondo un’ipostesi di Franco Boggero aveva sede nella chiesa dei Domenicani di Sestri Levante , borgo passato nel 1519 sotto la giurisdizione della diocesi di Brugnato.


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